Scioglimento Consiglio comunale 2015, arrivano altre reazioni

Il commento dell'ex assessore Giampaolo Schillaci

Nella foto Giampaolo Schillaci
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SCICLI – La sentenza del Consiglio di Stato non contiene neanche una volta la parola “mafia”. Parla di “criminalità organizzata”. E nemmeno afferma che c’è stato un condizionamento delle istituzioni parte della criminalità. Dice che “potrebbe” esserci stato. Sulla base di questi ragionamenti assai zoppicanti  una intera comunità porterà per sempre il marchio di uno “scioglimento per mafia” che non è nemmeno avvenuto, perché solo e unicamente di “criminalità” si parla. Una criminalità a quanto pare ben superiore a quella che ha macinato persone e risorse pubbliche negli scandali di Roma, di Milano Expò e del Moses di Venezia. Se insieme ad altri cittadini come me, nemmeno sfiorati dal provvedimento (le Giunte non vengono “sciolte”) abbiamo affrontato due gradi di giudizio amministrativo è stato per evitare questo marchio alla nostra comunità. Una città che mentre subiva una offesa gratuita alla propria dignità, guarda caso negli stessi giorni veniva gravemente ferita nelle proprie finanze e nel proprio territorio. Queste ferite sono ancora aperte e se non vorranno riceverne altre, i cittadini debbono interrogarsi pubblicamente, chiedersi a chi giova una Scicli ripetutamente colpita e indebolita.

Giampaolo Schillaci – cittadino ricorrente contro lo scioglimento. Ex Assessore comunale di Scicli

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