‘Democrazia partecipata’: Scicli fra i Comuni sanzionati

Nota di Sinistra Italiana Scicli

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SCICLI – Scicli è fra i Comuni della provincia di Ragusa sanzionati in merito alla cosiddetta “democrazia partecipata”. Un elenco pubblicato dalla Regione, e citato dalla stampa, enumera le amministrazioni che dovranno restituire, totalmente o in parte, le somme che avrebbero dovuto gestire con il coinvolgimento dei cittadini, e il Comune di Scicli risulta incluso nella lista. La sanzione riguarda le Amministrazioni comunali che hanno disatteso in tutto o in parte la legge numero 5 del 2014, la quale dà la possibilità ai cittadini di proporre e scegliere alcuni progetti da finanziare con una somma pari almeno al 2% delle rimesse regionaliEppure, già in una nota diramata al termine di una riunione pubblica, indetta il 28 dicembre 2016 da Il Blog di Scicli e dai consiglieri comunali di Scicli Bene Comune Resi Iurato e Edoardo Morana, si leggeva che pur apprezzando lo sforzo prodotto dalla amministrazione insediata da poche settimane, la procedura allora seguita avrebbe potuto presentare elementi di irritualità tali da porre a rischio l’ente comunale. Ma inutilmente, in quanto non solo non fu apportata alcuna correzione, certamente ancora possibile e anzi suggerita dai due consiglieri, ma nulla si fece per migliorare la procedura nel successivo esercizio economico finanziario del 2017. Per queste ragioni, qualche giorno addietro, da Scicli Bene Comune era stata presentata una articolata interrogazione sulle procedure seguite sia nel 2016 che nel 2017. Nella stessa interrogazione si tracciava un percorso in grado di far raggiungere all’amministrazione gli obiettivi di “democrazia partecipata” voluti dalla legge del 2014 e, inoltre, presenti nello stesso programma elettorale in tema di bilancio partecipativo. Sull’argomento è pervenuta l’ora della chiarezza, poiché è un diritto dei cittadini sapere se si tratterà di restituire la relativa quota o, peggio, subire l’applicazione delle penali previste per quei casi nei quali le attestazioni prodotte dalle amministrazioni comunali come giustificativi delle spese non rispondono ai criteri previsti dalla norma.
Noi preferiamo non avanzare ipotesi, ma in una città e in un territorio dove tutto è chiuso come mai accaduto in precedenza, dalle palestre ai siti culturali, e persino in abbandono, come il parco e gli edifici di Costa di Carro, l’ultima cosa che ci voleva era una sanzione dovuta per una applicazione impropria della legge sulla democrazia partecipata. Se su un fatto così semplice del bilancio comunale si è andati tanto fuori strada, cosa sarà mai di tutto il resto?

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