Scicli: palazzo Spadaro analizzato ai raggi X

Proseguono le analisi strutturali del progetto I.S.M.E.R.S. (Idoneità statica manufatti edifici nei centri storici ad alto rischio sismico-cartella clinica edificio)

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SCICLI – Obiettivo rilevare eventuali criticità e individuare gli interventi necessari di manutenzione e messa in sicurezza degli edifici pubblici, tenendo conto sia del progressivo invecchiamento delle strutture che dell’elevato rischio sismico del sudest siciliano. Proseguono gli studi del progetto I.S.M.E.R.S. (Idoneità statica manufatti edifici nei centri storici ad alto rischio sismico – cartella clinica edificio) che, conclusa la fase delle indagini tradizionali, si concentra adesso su un ciclo di analisi che prevede l’utilizzo di tecnologie innovative. A Scicli è palazzo Spadaro a essere coinvolto nel progetto ISMERS. L’equipe diretta dal professore Giovanni Berti, già docente dell’Università di Pisa ed esperto internazionale di diffrattometria a raggi X, e da Corrado Monaca, direttore della sperimentazione dei laboratori di ricerca Betontest, ha fatto tappa ieri a Scicli, sottoponendo l’immobile settecentesco di via F.M. Penna a delle misurazioni reticolari sulle pietre e sulle malte attraverso l’utilizzo del DifRob (diffrattometro portatile robotizzato). “Il Difrob –spiega l’equipe impegnata nel progetto ISMERS- non differisce nel funzionamento da un diffrattometro da laboratorio. Ma ha dimensioni compatte che lo rendono trasportabile. Ciò consente di eseguire le diagnosi senza dover prelevare campioni di materiale dal cantiere e trasportarle in laboratorio, ma effettuando l’analisi direttamente in loco, con una maggiore precisione di risultati. Il macchinario si adatta a qualunque geometria, grazie a un sistema di cingolati e a una movimentazione robotica. Il Difrob –prosegue l’equipe diretta dal professore Berti- esamina il reticolo della materia, restituendo preziose informazioni sulla composizione chimica e mineralogica, su eventuali minacce e microlesioni nella struttura ‘profonda’ dei materiali”. A conclusione delle indagini sul campo i tecnici si concentreranno sulla elaborazione dei dati. “Incrociati con i dati –chiude l’equipe di Berti- ricavati mediante sistemi di rilevazione tradizionale (ispezioni per la caratterizzazione delle murature e delle malte, prove di carico sui solai e volte, prove igrometriche, videoscopie, prove su calcestruzzo e relative armature), le informazioni acquisite con il Difrob consentiranno di conoscere con precisione le eventuali criticità strutturali”.

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