Scicli: impianto ACIF, storia infinita. “E’ abusivo e non si può sanare”

Ennesimo intervento di Legambiente 'Kiafura' di Scicli

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SCICLI – Trascorrono i mesi e uno dopo l’altro i nodi vengono al pettine. Il Circolo Legambiente di Scicli e il Comitato salute e ambiente, con azioni diverse e complementari, hanno denunciato e dimostrato in varie sedi le irregolarità contenute nell’autorizzazione Aia rilasciata all’impianto per il trattamento di rifiuti pericolosi e non da 200.000 t, tra i quali rifiuti petroliferi, ubicato in c.da Cuturi di Scicli. “A seguito dei nostri esposti e delle verifiche che abbiamo sollecitato ai diversi enti preposti al controllo -dice la presidente di Legambiente Kiafura, Alesia Gambuzza-, arrivano le conferme degli abusi edilizi ed urbanistici operati in contrada Cuturi, tanto che l’Ufficio Tecnico del Comune di Scicli ha emesso parere negativo alla richiesta di sanatoria avanzata dalla ditta. Alla luce delle ultime novità attendiamo adesso dalla Regione Sicilia l’atto di annullamento dell’Aia“. “Il diniego di costruire in sanatoria emanato dal Comune di Scicli -aggiunge Tiziana Cicero, presidente del Comitato di Tutela salute e ambiente- dimostra che quell’impianto non poteva essere autorizzato e tutto il progetto è costruito su dichiarazioni non corrispondenti alla realtà e che oggi meritano il vaglio della magistratura penale. Come fatto sino ad oggi, Legambiente e il Comitato salute e ambiente proseguiranno l’attività di informazione rivolta ai cittadini e di sensibilizzazione delle istituzioni per la tutela della città“.

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