L’on. Orazio Ragusa su Chiafura: “No all’investimento privato, non si cancelli la storia”

Il deputato regionale si dichiara perplesso sull’esito del workshop

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SCICLI – Nonostante siano trascorse quasi due settimane dalla conclusione dei lavori di “Chiafura Workshop Actions”, il seminario promosso dal Comune di Scicli e dedicato alla rifunzionalizzazione e fruizione delle grotte dell’antico quartiere rupestre, in città si continua a parlare del futuro del sito culturale. Non tutti sono d’accordo di aprire il luogo all’investimento dei privati. Il deputato Orazio Ragusa in una nota, mostra il suo dissenso rispetto all’esito del workshop.

Nella foto l’on. Orazio Ragusa

L’amministrazione comunale – afferma l’on. Orazio Ragusa- ha deciso di realizzare il workshop con il chiaro intento di creare le condizioni per agevolare un investimento privato. L’obiettivo, alla luce del workshop in questione, sarebbe quello di trasformare Chiafura in una grande struttura ricettiva”. Il neo vice commissario di Forza Italia in Provincia, l’on. Ragusa, si concentra sull’aspetto storico dell’aggrottato. “Non possiamo cancellare tutto –prosegue Ragusa-, non possiamo dare Chiafura in mano ai privati perché organizzino l’interno delle grotte sino a farle diventare delle camere d’albergo. Stiamo parlando di un sito che racconta la storia di un popolo, che riporta alla memoria il passato di generazioni di sciclitani”. Secondo il deputato regionale la scelta di un investimento privato per le grotte di Chiafura poteva risultare giustificabile solamente nel caso in cui la ricerca dei bandi, tesi ad assicurare la realizzazione di un recupero funzionale del sito, rigorosamente pubblico, avesse dato esito negativo. Nel corso dell’intervento Ragusa fa riferimento a un incontro da lui avuto con il direttore generale dell’assessorato ai Beni culturali della Regione. “In questa occasione –spiega Ragusa- è stato ribadito che Chiafura è inserito, già da anni, nell’elenco dei luoghi della cultura della Regione, circostanza –aggiunge Ragusa- che può favorire la partecipazione dell’amministrazione comunale ai progetti a regia”. Il deputato regionale forzista termina lanciando la proposta di un tavolo della cultura composto da intellettuali e associazioni.Ritengo che la politica debba abbracciare come modello di partecipazione e condivisione il pensiero della salvaguardia di identità di progetti che qualifichino e proiettino -prosegue Ragusa- la nostra collettività come segno di testimonianza per le nuove generazioni. Non sarebbe male neppure proporre un dibattito all’interno di una seduta aperta del Consiglio comunale. Un dibattito -chiude Ragusa- da cui potrebbe scaturire la proposta che ci consentirebbe di lanciare la candidatura dei siti del Sud Est come capitale italiana della cultura. Affinché questi monumenti, proprio come nel caso di Chiafura, possano essere fruibili da tutti e non soltanto da pochi”.

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