Il sindaco Enzo Giannone medita le dimissioni

Il primo cittadino sta valutando la possibilità di rinunciare al mandato che gli è stato affidato dai cittadini "se dovesse perdurare il clima di pesantezza antidemocratica, intollerante e aggressiva che si sta percependo".

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SCICLI- “Ora basta…il Sindaco è un uomo libero” . E’ il titolo di un post che il primo cittadino Enzo Giannone ha pubblicato sulla sua pagina Facebook. Il primo cittadino si ferma per qualche minuto nella sua azione amministrativa e dà vita ad un amaro sfogo. Giannone parla di “un crescendo di atteggiamenti offensivi e calunniosi” nei suoi confronti “da parte di qualche soggetto politico, compresi due consiglieri comunali che, utilizzando anche i social, si sono spinti ad affermazioni al limite dell’intimidazione e della minaccia.
“Ogni occasione –aggiunge Giannone– è buona per alimentare un clima di avversione e quasi di odio nei confronti del Sindaco e dell’Amministrazione comunale: post violenti sui social; documenti politici farneticanti, magari scritti in altre città; commistioni tra apparati di enti regionali e politica locale; ora anche un manifesto della solita parte politica in cui si invitano di fatto i cittadini a non pagare le tasse.
Il tutto condito da affermazioni menzognere, in cui si omette che coloro che oggi fanno sfoggio di violenza politica sono gli stessi che hanno prima determinato le dimissioni di due sindaci – Venticinque e Susino – sostenuti da coalizioni di cui facevano parte, e poi assistito senza batter ciglio, anzi con soddisfazione, allo scioglimento del consiglio comunale.
Ho deciso di farmi carico della responsabilità della guida della città, dopo lo scioglimento, con assoluto spirito di servizio e per il bene di una comunità a cui ho già dato tanto nel mio lavoro di Preside. E i cittadini in maggioranza schiacciante mi hanno dato la loro fiducia.
L’ho fatto mettendomi al servizio degli altri, certamente non per fare carriera – perché l’ho già fatta nella mia professione… – o per lucrare. Ritengo che, pur tra le tante difficoltà ereditate da anni di mal governo, l’Amministrazione stia lavorando bene e stia sistemando tante questioni irrisolte da anni, programmando investimenti per il futuro e affermando i valori della legalità.
Però mi si consenta di dire – prosegue Giannone-che non l’ho fatto per essere offeso, vilipeso, calunniato e perfino minacciato, anche fisicamente come è accaduto qualche giorno fa. Io faccio il Sindaco per la mia città e per la mia comunità, ma ho anche una mia vita e una mia famiglia a cui devo giustamente dar conto.
Sono stato zitto per mesi; ho chiuso i miei profili personali sui social; non ho risposto alle continue, gravi e livorose provocazioni politiche di chi ha perso le elezioni; ho accettato le offese e le ingiurie; ho perfino modificato le mie abitudini di vita e le mie frequentazioni. Ho pensato che comunque tutto questo facesse parte del gioco politico, o almeno di certo vecchio gioco che non condivido e che non pratico ma che ho accettato per il bene superiore della comunità. Ma ora la misura è colma. Riferirò questa situazione al rappresentante dello Stato in provincia, con il quale peraltro ho avuto un’interlocuzione costante in questo anno e mezzo, per render noto che il Sindaco di Scicli sta valutando la possibilità di rinunciare al mandato che gli è stato affidato dai cittadini se dovesse perdurare il clima di pesantezza antidemocratica, intollerante e aggressiva che si sta percependo. Evidentemente il passato non ha insegnato nulla o, peggio, a qualcuno, che pensava di poter ritornare ad occupare il potere, non va giù che in questa città ci siano istituzioni democratiche libere, indipendenti e che rispondono solo ed esclusivamente ai cittadini elettori. Valuteremo se ridare questa città nelle mani di chi ha determinato negli ultimi dieci anni la chiusura dell’Ospedale “Busacca”, la nascita della mega discarica per rifiuti speciali di contrada Cuturi, il predissesto finanziario dell’ente, la fatiscenza della rete idrica, il caos amministrativo e giuridico in tutte le pratiche di opere pubbliche, l’aumento del costo della raccolta rifiuti, 8 milioni di euro di debiti per espropri fatti e condotti malissimo…. E potrei continuare così. Ma credo che non serva. Mi dispiace davvero, ma per le prossime 48 ore mi occuperò solo della mia vita”.

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