Mamma eritrea, la solidarietà della ‘Casa delle Donne’ e dell’amministrazione di Scicli

”No al pregiudizio e alla paura a priori”

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SCICLI – La Casa delle Donne di Scicli esprime totale e profonda solidarietà e vicinanza a Fara, la giovane donna eritrea sbarcata a Pozzallo qualche giorno fa, con una bimba partorita nei lager libici, dopo aver subito uno stupro e diventata un simbolo nella giornata contro la violenza sulle donne. Ricoverata la bimba nel reparto neonatologia dell’ospedale Paternò Arezzo di Ragusa, Fara è stata oggetto di un gravissimo episodio di “intolleranza” da parte delle altre madri che ne chiedevano l’allontanamento per paura di infezioni. Pur sforzandoci di comprendere l’ansia e la paura delle madri per la salute dei loro figli, ci sentiamo profondamente indignate per un simile comportamento e preoccupate nel constatare come il virus dell’intolleranza, dell’odio abbia “infettato” e contagiato gran parte della popolazione.

La nostra associazione è impegnata da sempre e proprio per sua natura nell’accoglienza e nella solidarietà verso le donne in situazioni di vulnerabilità e fragilità, ci attiveremo concretamente per aiutare Fara, continueremo a restare umane.

Casa delle Donne

Alla solidarietà e alla vicinanza espressa dalla ‘Casa delle Donne’ di Scicli fa seguito quella dell’amministrazione comunale

L’amministrazione comunale di Scicli esprime la propria vicinanza e solidarietà alla mamma eritrea vittima di una reazione che ha rischiato di far passare per razzista il territorio ibleo. Ragusa, Scicli, Pozzallo, sono terre di frontiera chiamate ad assolvere al difficile ruolo, spesse volte di supplenza, nell’accogliere migranti in fuga dalla violenza, dalla guerra e dalla fame. La paura, a volte naturale, del contagio di malattie, non può dare adito al sopravvento del pregiudizio e della paura.

 Comune di Scicli

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