Scioglimento Comune di Scicli, ieri presentata relazione conlcusiva della Commissione regionale antimafia

Ieri sera in piazzetta Aleardi, era presente l'on. Claudio Fava, intervistato da Franco Causarano e Giuseppe Pitrolo. Legambiente: "Non è stata celebrata una vittoria perché il danno fatto alla comunità è irreparabile"

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SCICLI – Ieri sera in piazzetta Aleardi, su iniziativa del Movimento culturale “Brancati” di Scicli, è stata presentata la relazione conclusiva “Inchiesta sullo scioglimento del Comune e di Scicli della commissione Regionale antimafia”.

Alla serata è stato presente l’on. Claudio Fava, intervistato da Franco Causarano e Giuseppe Pitrolo.

Lo scioglimento del Comune di Scicli per presunte infiltrazioni mafiose sarebbe stata una determinazione eccessiva, questa la conclusione cui è arrivata la Commissione regionale antimafia, presieduta da Fava, che ha approvato il contenuto della relazione.

Una relazione di 113 pagine che contiene quanto l’organismo antimafia ha fatto per tentare di chiarire quanto accaduto a Scicli nel 2014 quando il Consiglio comunale venne mandato a casa con l’onta delle infiltrazioni mafiose.

“Siamo grati all’Onorevole Claudio Fava e a tutta la Commissione regionale antimafia per essersi occupati del “caso Scicli” e della profonda ingiustizia che la città ha subito”. E’ l’incipit di un comunicato stampa di Legambiente Kiafura di Scicli.

“Ieri sera –prosegue Legambiente– non è stata celebrata una vittoria perché il danno fatto alla comunità è irreparabile, ne sappiamo se mai qualcuno pagherà. Informare la città e divulgare la relazione della Commissione è sicuramente uno dei modi per costruire gli anticorpi perché non succeda mai più quanto accaduto a Scicli e la democrazia non venga umiliata per lasciare campo aperto ad affari opachi e con gravi conseguenze ambientali”.

“Nonostante le conferme ottenute grazie al lavoro svolto dalla Commissione antimafia la vicenda ACIF non si è ancora conclusa. Noi di Legambiente Scicli Kiafura, insieme con il Comitato Salute e Ambiente, siamo tuttora impegnati sul versante dei processi amministrativi sin dal 2016 e in piena solitudine per salvaguardare una città ormai conosciuta ovunque per la sua bellezza e la qualità della sua vita. Consapevoli che tutto questo verrebbe distrutto dalla presenza di uno stabilimento destinato a trattare reflui petroliferi provenienti dalle zone più degradate della nostra isola”.

Legambiente conclude: “Rassicuriamo la città sul nostro impegno e chiediamo ai cittadini tutti di mantenere alta l’attenzione verso la difesa del loro e nostro territorio. Gravissime le interconnessioni emerse con la vicenda dello scioglimento del consiglio comunale per una mafia che non c’era, e su questo versante ancora molto ci sarà da dire”.

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