Scicli: “Democrazia partecipata”, amministrazione Giannone accerchiata

Le bordate di 5 forze di opposizione

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SCICLI – Democrazia partecipata, cinque forze di opposizione lanciano bordate all’indirizzo della giunta Giannone. Secondo gli oppositori, l’amministrazione comunale avrebbe disatteso la legge.

Due gli attacchi su palazzo “Palle”, uno portato da Partito Democratico, Italia Viva, Partito socialista e Movimento 5 stelle, l’altro da 100 Passi Scicli.

Nel 2017 Scicli, sotto l’amministrazione Giannone, risultava tra i 10 comuni siciliani che dovevano pagare le sanzioni più alte per non essere stato in grado di mettere in atto la democrazia partecipata”. E’ l’incipit del documento di PD, IV, PS e M5S.

Si potrebbe dire -aggiungo le quattro forze politiche- che questo triste primato è frutto di una politica che è mancata a causa del commissariamento, ma cos’è cambiato dal 2017 ad oggi? Purtroppo, dobbiamo dire, molto poco!”.

Nella foto da sx: Omar Falla (Pd), Marianna Buscema (IV) e Armando Fiorilla (Psi)

In questi quattro anni -continuano le 4 sigle politiche-, nella migliore delle ipotesi, concedendo pochi giorni di tempo per la partecipazione, l’amministrazione comunale ha selezionato dei progetti secondo la propria visione e non come detterebbe l’iter di una vera democrazia partecipata, ascoltando prima la cittadinanza che dovrebbe proporre i progetti per poi essere votati dal resto della città”.

Gli oppositori rincarano la dose: “Negli anni nulla di tutto questo, solo proposte calate dall’alto che hanno avuto una pubblicità di pochi giorni e come ad esempio accaduto già lo scorso anno, il progetto vincitore sulla realizzazione di un centro giovanile, non ha visto ad oggi, nemmeno l’avvio dei lavori”.

Nella foto la consigliera comunale del M5s Concetta Morana

Ancora una volta è il fallimento della concezione della democrazia partecipata, ancora una volta è il fallimento della ‘rivoluzione gentile’Ricordiamo al signor Sindaco -conclude PD, IV, PS e M5S- che uno dei principi fondanti della legalità è la trasparenza”.

L’altro attacco (come dicevamo prima) è stato fatto da 100 passi Scicli, rappresentato da Giampaolo Schillaci.

Ancora una volta elusa dall’amministrazione sciclitana -scrive Schillaci- la legge sulla ‘democrazia partecipata’. Appare sul sito comunale solo il 17 dicembre la relativa comunicazione, mentre la norma è chiarissima in merito: entro il 30 giugno occorre dare il via alle procedure, per dare ai cittadini il tempo di organizzarsi e di partecipare in maniera concreta e fattiva alla vita e alle scelte della città”.

“Dal sito comunale -prosegue Schillaci- si scarica un elenco prestampato di progetti; mentre, con altrettanta chiarezza la norma afferma che i progetti debbono provenire dalla cittadinanza, dunque non dall’Amministrazione”.

Nella foto Giampaolo Schillaci

Schillaci aggiunge: “Non si rintracciano l’elenco dei progetti presentati dai cittadini e i monitoraggi delle realizzazioni, pur resi obbligatori dal legislatore regionale, soprattutto con la finanziaria del 2018, legge che ha accolto importanti emendamenti proposti dall’On.le Claudio Fava con lo scopo di rendere la Democrazia partecipata effettiva e non solo proclamata”.

Lo stesso legislatore, inoltre, indica gli interventi contabili da attuare in bilancio con riferimento ai progetti presentati dai cittadini. E poiché stiamo parlando di un bilancio di previsione 2020 che, nella migliore delle ipotesi, verrà approvato con a fine dicembre 2020, afferma Schillaci- l’inammissibile ritardo che si riscontra a Scicli ha di per sé vanificato lo strumento”.

100 passi Scicli conclude dicendo: “Per il futuro, si rientri almeno nella legalità della norma. Per il passato e per il presente, il dado della partecipazione lanciato da questa amministrazione cade per la quarta volta sul lato sbagliato”.

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