“A palazzo di città non si parla di sport”

Scicli al Centro non contenta dell’operato dell’amministrazione comunale nella gestione del comparto sportivo locale

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SCICLI – Lo sport cittadino non è sicuramente al meglio delle sue condizioni. Su di esso si è abbattuta l’improvvisa pandemia e le vecchie zavorre che lo appesantiscono da anni lo trascinano giù.

Possibile che lo sport stia diventando un tabù per la città? Scicli al Centro risponde con un secco “sì” e giudica negativamente quanto fatto dall’amministrazione comunale per incentivare e valorizzare le pratiche sportive.

A palazzo di città non si parla di sport, -commenta la lista civica- non viene neanche preso in considerazione, non lo si incentiva in alcun modo e le strutture vengono deteriorate inesorabilmente dagli genti atmosferici, penalizzando tutte le società sportive e le centinaia di tesserati”.

Pochi, anzi pochissimi, sono i casi degni di un plauso, come quello del ‘Tennis Club’ che, tra mille difficoltà, -aggiunge SaC- riesce a garantire il decoro dell’unica struttura tennistica disponibile in città, o dell’Associazione Bruffalori, anch’essa degna di menzione per l’impegno e la cura della struttura ottenuta in gestione; per il resto è notte fonda!”.

Scicli al Centro reputa “inaccettabile che in un Comune con oltre 27 mila abitanti non vi sia la giusta considerazione, da parte dell’Amministrazione, verso un settore di fondamentale importanza anche in chiave sociale.

Circa 10 anni fa, grazie ad un mutuo acceso col credito sportivo di 1.6 mln di euro, -prosegue- sono state ripristinate, in tutto o in parte, varie strutture, tra impianti outdoor e indoor, ma, ad oggi, di queste strutture solo due sono fruibili, oltretutto perché affidate in gestione a privati”. Un immane spreco”, viene definito dalla lista civica, che provoca disagi alle società sportivecostrette a chiedere ospitalità presso Comuni limitrofi per poter disputare gare o competizioni, con un conseguente aggravio di costi su bilanci già tutt’altro che floridi”.

SaC suggerisce delle soluzioni per “rinvigorire” il comparto sportivo. “Occorre dare maggior peso e maggiore capacità decisionale alla Consulta dello Sport, -viene sottolineato- la cui composizione deve essere frutto di attente valutazioni e deve annoverare al suo interno persone in grado di comprendere le vere esigenze del settore e che abbiano un’adeguata preparazione e/o adeguata esperienza in merito”.

Altra proposta avanzata riguarda la promozione dell’attività sportiva di base per bambini a partire da 5 anni di età, anche tramite delle convenzioni con le scuole, “al fine di conferire allo sport -afferma SaC- ed a quei valori che lo contraddistinguono un ruolo importante nel percorso formativo della personalità del minore”.

SaC ritiene necessario anche “incentivare, sia economicamente che con l’erogazione di servizi, quelle associazioni sportive che svolgono attività per bambini e ragazzini, soprattutto quelle associazioni che svolgono attività di questo tipo con giovani che hanno delle disabilità”.

Non appena le disposizioni anti-Covid lo permetteranno, -aggiunge la lista civica- in un’ottica di potenziamento del ruolo sociale dello sport, chi amministra la città dovrebbe promuovere l’esercizio dell’attività sportiva, anche con il supporto a chi organizza o vuole organizzare tornei o eventi sportivi, facilitando le associazioni da un punto di vista burocratico”.

L’elenco delle proposte di Scicli al centro prevede il completamento e l’inizio di interventi di manutenzione e di riqualificazione degli impianti sportivi di Jungi e delle borgate, palazzcosì da “arrivare preparati alla prossima stagione, che sarà probabilmente senza molte delle restrizioni attuali”.

Noi di Scicli al Centro crediamo che sia arrivato il momento -concludono- di portare all’interno delle Istituzioni locali il punto di vista di chi promuove lo sport, investe nello sport e si occupa, a proprie spese e con grandi sacrifici, di organizzare l’offerta sportiva in città”.

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