Scicli: sfondano a calci il portone della chiesetta del Calvario

Sporta denuncia ai Carabinieri. Tanit, associazione che gestisce il sito rupestre: “Brutto schiaffo per noi, ma non ci arrenderemo”

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SCICLI – Preso a calci con foga tanto da sfondarne una parte. L’antico portone in legno della chiesetta rupestre del Calvario è stato gravemente danneggiato in un raid vandalico. Sulla superficie lignea, che ha resistito all’impeto dei colpi, sono rimaste impresse, addirittura, le impronte delle pedate inferte con veemenza dagli autori. L’azione vandalica, che si fa risalire nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, ha provocato un serissimo danno al portone. È stata sporta denuncia ai Carabinieri della locale Tenenza contro ignoti.

Non è la prima volta che i vandali danneggiano l’antica chiesetta rupestre, gestita e aperta ai turisti, da circa sette anni, dall’associazione Tanit Scicli. Il sito cinquecentesco fa parte, inoltre, del Cammino Sacro delle Chiese rupestri di Scicli, inserito nel calendario regionale dei Cammini e Vie Sacre di Sicilia.

È stato un brutto schiaffo per noi – scrive Tanit – scoprire che la porta della chiesa rupestre del Calvario era stata nuovamente vandalizzata, sfondata a calci. Nell’indifferenza totale abbiamo deciso, grazie all’assenso di padre Giuseppe Agosta, anche in questo caldo agosto, di aprire alla fruizione la chiesetta del Calvario e la chiesa di San Giuseppe, lottando per valorizzare due siti dalla grande valenza culturale, per rendere la città ancora più bella”.

“Il disinteresse, però, dell’amministrazione (che fine ha fatto la mozione di marzo approvata all’unanimità in Consiglio comunale a riguardo dell’illuminazione delle chiese rupestri e valorizzazione di San Giuseppe?!), dei cittadini e degli operatori culturali genera – prosegue TS – prima sberleffo e, poi, odio e violenza, come quella trasmessa ai nostri ragazzi, che per ingannare il tempo prendono a calci, senza ritegno, un monumento fra i più importanti della nostra città”.

“Noi però, non ci arrendiamo mai! Venerdì e sabato saremo lì – conclude l’associazione – a illustrare con passione e gioia un pezzo di storia della nostra Scicli. Sarebbe bello che tanti sciclitani venissero a trovarci ma, al momento, sappiamo già essere una meravigliosa utopia”.

 

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