SCICLI – La Liberazione ottant’anni fa. Un anniversario speciale quest’anno che ha riaffermato l’importanza dei valori di libertà e democrazia. È stato fatto lo stesso anche a Scicli. Questa mattina numerosi cittadini, a cui si sono uniti diversi turisti, hanno partecipato alle celebrazioni per il 25 aprile. Una ricorrenza che si è svolta con modalità differenti rispetto agli anni scorsi, in osservanza dei cinque giorni di lutto per la morte di Papa Francesco. Niente banda musicale, solo squilli di tromba a scandire le commemorazioni.
La cerimonia, svoltasi nel cuore del centro storico, ha vissuto tre momenti: il primo religioso, in chiesa, durante la messa officiata in San Giovanni Evangelista dal vicario foraneo don Ignazio la China, e i due successivi di carattere civile, davanti alla stele alla Resistenza in largo Gramsci, e al monumento ai caduti, in via Mormina Penna, con la deposizione delle corone d’alloro.
Nei discorsi pronunciati, dinnanzi alle autorità civili e militari, alle associazioni combattentistiche e dei marinai, il sindaco Mario Marino ha voluto sottolineare che il 25 aprile non può diventare un momento di divisione o polemica politica, perché sulla Resistenza si fonda la democrazia in Italia. L’intervento della presidente del Consiglio comunale, Desirè Ficili, si è concentrato, invece, sul contributo di Scicli alla Liberazione. SVN ha riassunto la mattinata celebrativa in un servizio video.
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