Spazio “negato” a giovani e donne: “Gesto politico grave”

Protesta Start Scicli contro la maggioranza, accusata di aver abbandonato di proposito il Consiglio comunale, non garantendo, di conseguenza, il numero legale per la discussione di due mozioni

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SCICLI – Sopra non intende passarci. L’impeto startino si scaglia sulla maggioranza consiliare, accusata di aver commesso “un gesto politico grave, che non può essere ignorato né minimizzato”. Start Scicli protesta a gran voce dopo quanto successo nello scorso Consiglio comunale. Tra i punti all’ordine del giorno vi erano l’istituzione del Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze e quella della Consulta Femminile, contenute in due mozioni presentate dal movimento startino.

La maggioranza viene accusata di aver abbandonato di proposito l’aula consiliare, non garantendo più, di conseguenza, il numero legale per la discussione delle proposte in questione.

Non si è trattato di una semplice assenza – attacca Start -, ma di un rifiuto deliberato al confronto su temi fondamentali per il futuro della nostra comunità. Due strumenti, diversi ma complementari, che avrebbero dato spazio alla partecipazione attiva dei giovani e delle donne, rafforzando il tessuto democratico e inclusivo della città di Scicli.

Il movimento startino è assai deluso, in quanto puntava molto sulla creazione del Consiglio dei Ragazzi e delle Ragazze, “un’opportunità concreta – commenta – di educazione civica, di contrasto alla dispersione scolastica e di coinvolgimento positivo delle nuove generazioni”. Stesso discorso per la Consulta Femminile, che avrebbe potuto essere un “luogo di proposta, ascolto e valorizzazione delle istanze delle donne, in un tempo in cui la parità di genere non è solo una battaglia di principio, ma una necessità sociale e culturale”.

Secondo Start sottrarsi alla discussione di questi temi, abbandonando l’aula, è un “atto di chiusura, una dimostrazione di debolezza politica e di miopia istituzionale. È la prova di una classe dirigente – si legge nel documento – che preferisce il silenzio al dialogo, l’inerzia alla costruzione condivisa del bene comune. A farne le spese, purtroppo, non sono solo i giovani e le donne, ma tutta la città, che perde due occasioni preziose per crescere in partecipazione, rappresentanza e consapevolezza”.

Noi non ci arrendiamo. Ripresenteremo immediatamente – conclude la nota – queste proposte per continuare a dare voce a chi oggi è stato ignorato e a costruire (dentro e fuori le istituzioni) una Scicli più giusta, aperta e democratica”.

 

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