Scicli: busto in argento di San Guglielmo sarà restaurato

È quanto annunciato dall’associazione culturale ANCos Ragusa, su volontà del Consiglio Direttivo e del presidente Pietro Di Rosa: “Importante progetto di recupero e valorizzazione del patrimonio storico-religioso della città”. Sarà anche eseguita la ricognizione osteologica dei resti scheletrici del Beato

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SCICLI – Restauro previsto per il busto argenteo di San Guglielmo Cuffitella. Lo si è appreso, in occasione dei solenni festeggiamenti del copatrono della città, dall’associazione culturale ANCos Ragusa, annunciando l’esecuzione dell’intervento su volontà del consiglio direttivo e del presidente Pietro Di Rosa, in collaborazione con il Centro Studi Città di Scicli, presieduto da don Ignazio La China.

Il trattamento conservativo verrà avviato nei prossimi mesi. Parallelamente si procederà anche a una ricognizione osteologica dei resti scheletrici del Beato che permetterà, attraverso analisi autoptiche e di laboratorio, di acquisire nuovi dati biologici e storici.

Nella foto Pietro Di Rosa

Siamo lieti di comunicare – dichiara il presidente di ANCos Ragusa, Di Rosa – un importante progetto di recupero e valorizzazione del patrimonio storico-religioso di Scicli. Si tratta di interventi inediti per la città che vedranno coinvolte maestranze palermitane specializzate e medici accreditati presso la Santa Sede, con l’obiettivo di unire rigore scientifico, tradizione artigiana e rispetto per la sacralità dei beni oggetto del restauro”.

A questi lavori si affiancherà il restauro conservativo dell’enkolpion, croce bronzea su supporto ligneo risalente al IX secolo. “Dopo quasi quattro secoli – aggiunge Di Rosa -, verrà finalmente svelato anche il lato posteriore dell’oggetto, consentendo un approfondito esame iconografico di uno dei simboli religiosi e culturali più importanti della comunità sciclitana.

Un ruolo centrale nel coordinamento delle attività operative sarà rivestito da Confartigianato Ragusa, partner strategico dell’iniziativa. Metterà a disposizione, infatti, competenze artigiane altamente qualificate e contribuirà in modo decisivo alla realizzazione degli interventi, resi possibili anche grazie ai fondi del 5×1000 raccolti da ANCos Ragusa nel corso dell’ultimo anno.

Un doveroso ringraziamento – conclude Di Rosa – a monsignor Salvatore Rumeo, vescovo di Noto, al parroco della chiesa Madre, don Pietro Zisa, e alla Soprintendenza di Ragusa; anche l’amministrazione comunale sarà coinvolta in questo importante progetto”.

 

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