Insegnanti del “Dantoni” di Scicli in Portogallo, modelli di scuola a confronto

SCICLI – Diretta connessione tra scuole estere, un confronto reciproco sui sistemi di insegnamento attuati. Seguendo questa finalità, un gruppo di insegnanti della scuola primaria e secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo “Giovanni Dantoni” di Scicli hanno trascorso quattro giorni in Portogallo.

Un viaggio formativo previsto dal progetto “Erasmus+ KA1” e finalizzato alla mobilità internazionale dei docenti. Il “Dantoni” di Scicli è stato entusiasta di aderire, anche per l’anno scolastico 2024/2025, all’attività di job shadowing sviluppata con la “Escola Básica do 1º Ciclo e Secundária”, situata a Forte da Casa, nei pressi di Lisbona.

Un’esperienza che ha permesso ai docenti di osservare da vicino le pratiche educative adottate dall’istituto ospitante, confrontarsi con i colleghi portoghesi e arricchire il proprio bagaglio professionale, attraverso lo scambio di metodologie didattiche e culturali. Attenzione particolare è stata riservata alla condivisione delle strategie di insegnamento innovative, con l’obiettivo di rendere l’apprendimento non solo un’attività trasmissiva, ma una vera opportunità di crescita per ogni alunno.

“Nei nostri confronti – racconta il corpo docente di Scicli – grande calore e disponibilità mostrati dai colleghi portoghesi, che hanno organizzato un tour guidato dell’istituto. Durante la visita, sono stati illustrati gli spazi scolastici (aule, laboratori, ambienti comuni), evidenziandone la funzione educativa e la centralità per lo sviluppo delle competenze degli studenti”.

“Abbiamo assistito attivamente alle lezioni, osservando da vicino lo svolgimento delle attività didattiche e interagendo con gli insegnanti portoghesi. Un’occasione preziosa di crescita e apertura europea per la nostra comunità. Questo confronto – terminano – ha permesso di individuare differenze e analogie rispetto al sistema scolastico italiano e di fare tesoro di metodologie didattiche efficaci, che potranno essere adattate e sperimentate anche nella nostra realtà scolastica”.