Scicli, una richiesta d’aiuto: “Noi vittime di atti persecutori, minacce e molestie”

Condomino molesto renderebbe da tempo la vita un incubo a diverse persone. Lettera in redazione

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SCICLI – Logori emotivamente, non ne possono proprio più. Preferiscono, per il momento, restare nell’anonimato coloro che denunciano di vivere un incubo senza fine. Da anni un presunto condomino molesto avrebbe stravolto la loro quotidianità, ormai priva di quiete e serenità. Hanno scelto di denunciare pubblicamente la situazione, redigendo una missiva inviata alla nostra redazione.

La presente lettera – scrivono – non ha intenti polemici né di denuncia di omissioni o inadempienze, ma è il grido di aiuto di persone che oramai, da oltre sette mesi, non riposano più, né di giorno né di notte, che vedono quotidianamente leso il proprio diritto alla quiete, a vivere e abitare in tranquillità nelle proprie case. Da anni, infatti, siamo oggetto di atti persecutori, minacce, molestie che dapprima erano condotte sporadiche e su cui abbiamo sempre per amore di pace e con spirito caritatevole sorvolato”.

Ciò nonostante, nel tempo queste condotte – aggiungono – si sono, via via, intensificate sempre di più, fino a determinare dallo scorso novembre, senza soluzione di continuità, il dover subire musica ad alto volume, attraverso radio poste in tutte le stanze della abitazione del condomino molesto, il violento sbattere delle porte, soprattutto nelle ore del riposo pomeridiano e di notte, e del portone di ingresso, ogni qualvolta saliamo le scale per accedere alle nostre abitazioni”.

Da tutta questa non più tollerabile situazione – prosegue la lettera – deriva un’altra costante lesione dei nostri diritti. Le nostre case sono, infatti, del tutto inaccessibili ai nostri cari, ai nostri figli, ai nostri nipotini, anche perché vi è il rischio di essere aggrediti o di assistere a scene poco consone ad esempio a dei minori d’età. Crediamo nella legge e nella giustizia, pertanto, stante l’intollerabilità della situazione abbiamo presentato una querela, una integrazione di querela e diversi esposti”.

Le Istituzioni, ognuno per la propria competenza, ci sono state vicine, ma ad oggi la situazione non è mutata; da qui la nostra richiesta di aiuto, affinché questa ingiusta lesione, questo costante disturbo della quiete pubblica cessino. Chiediamo – termina il messaggio –, con senso di comunità ed a tutela di tutte le persone coinvolte in questa assurda ed ingiusta situazione, un intervento risolutivo.

 

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