SCICLI – Sul mare donnalucatese si specchia una “montagna“. Qualcuno ci scherza su, nel tentativo sollecitare una rapida rimozione. Le problematiche di Donnalucata da giorni hanno raggiunto l’apice dello scalpore col grande cumulo di sabbia mischiata ad alghe che staziona nell’area del porticciolo, sottoposto di recente a interventi di dragaggio. La presenza dell’ammasso “oscura” la bellezza della borgata in questo primissimo scorcio d’estate.
La questione della “montagna donnalucatese” è stata sollevata nell’ultimo Consiglio comunale dal consigliere Andrea Di Benedetto, denunciando il ritardo nella rimozione.
“Il grande cumulo – ha detto Di Benedetto, criticando l’amministrazione Marino – sta penalizzando pesantemente le cooperative dei pescatori, le attività alberghiere, le molteplici attività ristorative e il circolo nautico, che vanta più di 70 associati. Sui lavori al porticciolo, resi possibili grazie a un finanziamento giunto a Scicli, su interessamento dell’onorevole Ignazio Abbate, il Comune ha il compito di vigilare sullo svolgimento dei lavori. E, invece, è accaduto l’esatto contrario”.

Di Benedetto afferma che Donnalucata si stia facendo notare non come meta turistica, ma per essere in uno stato pietoso. “Sarebbe vergognoso – afferma il consigliere – lasciare ancora la borgata in queste condizioni, proprio nel periodo dell’anno più importante. Ho invitato così l’amministrazione e il Sindaco ad attenzionare il problema e scongiurare quanto paventato”.
“Mi auguro che almeno questa volta qualcuno possa ascoltarmi, perché in fondo come ho detto in Consiglio comunale – termina Di Benedetto -, tutti abbiamo lo stesso fine ultimo: l’amore per Scicli (e per le sue borgate)!”.
Alle critiche ricevute risponde l’assessore Enzo Giannone, rassicurando in particolare sulle tempistiche di rimozione dell’ammasso. “Inizialmente il progetto approvato dalla Regione – spiega l’esponente della giunta Marino – prevedeva che la sabbia del dragaggio doveva essere utilizzata per il ripascimento della spiaggia di Spinasanta”.

Giannone illustra l’ostacolo che ha fatto “accumulare” la problematica. “A seguito delle analisi fatte sul materiale – aggiunge – è emerso la presenza notevole di argilla in quantitativi che potrebbero alterare la sabbia. Pertanto Arpa ha sconsigliato l’uso per il ripascimento. La direzione lavori e il Rup del progetto a questo punto hanno eseguito tutte le verifiche del caso, rinunciando alla destinare d’uso iniziale. Visto che il cumulo non contiene elementi tossici e batteriologici verrà portato in aziende agricole”.
Le operazioni di spostamento dovrebbero iniziare tra mercoledì e giovedì. “Rimarco che il Comune, pur non essendo parte attiva sul progetto né sui lavori – termina Giannone -, monitora costantemente, con la direzione lavori e gli Enti preposti, affinché, nel più breve possibile, venga reso fruibile e funzionale lo scalo”.
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