Scicli, acqua potabile: “Rimedio concreto al problema?”

Chiarimenti auspicati dalla consigliera comunale Caterina Riccotti sul sistema di clorazione policentrico, individuato da Iblea Acque e Comune quale soluzione per garantire la salubrità costante della risorsa idrica erogata

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SCICLI – Piuttosto prolungato, rispetto al solito, il recente periodo di non potabilità dell’acqua distribuita alle utenze di Scicli centro e del Villaggio Jungi. Solo ad inizio settimana il sindaco Mario Marino ha revocato l’ordinanza che proibiva l’uso ai fini potabili della risorsa idrica erogata dall’acquedotto del Rosario.

Il divieto ha messo a dura prova la pazienza dei cittadini. Numerosi i disagi denunciati dal 19 settembre scorso, data in cui Marino ha emanato il provvedimento. La colpa è stata di una carica di escherichia coli e di batteri coliformi, che hanno guastato i valori di potabilità. Livelli critici, evidenziati dalle analisi effettuate dall’Asp di Ragusa, per cui è stata consigliata l’adozione di un’ordinanza che consentisse l’uso dell’acqua esclusivamente per l’igiene personale, raccomandando di impiegarla nel lavaggio degli alimenti solo dopo una bollitura preventiva.

Alcuni giorni prima che venisse revocato il divieto, il Municipio ha voluto rassicurare i cittadini sulla risoluzione imminente e duratura della problematica, grazie a un moderno impianto di clorazione dell’acqua immessa nell’acquedotto comunale. Un rimedio, disposto da Iblea Acque e dall’ufficio tecnico del Comune, che permette, fanno sapere da palazzo “Palle”, di garantire la salubrità della risorsa idrica attraverso un sistema non più centralizzato, ma policentrico. In Municipio l’hanno definita una novità assoluta e innovativa, messa a punto nei giorni di divieto.

Solamente ad inizio settimana, Marino ha revocato l’ordinanza dopo gli esiti delle analisi che hanno certificato il ripristino dei valori di potabilità. Adesso in città ci si interroga sull’effettiva tenuta dei parametri di salubrità dell’acqua, col timore che possano essere nuovamente compromessi, determinando, così, un’altra ordinanza del Sindaco, con annessi disagi.

Gli utenti sperano che la problematica sia contrastata da una soluzione efficiente, in modo da garantire periodi duraturi di potabilità. Dovrebbe essere il sistema di clorazione policentrico attivato a dover minimizzare i rischi. A tal proposito, auspica chiarimenti la consigliera comunale Caterina Riccotti. La dem ritiene che a Scicli i disservizi legati al consumo di acqua potabile, nelle varie zone della città, siano stati molto frequenti, tali da rendere necessarie diverse ordinanze inibitorie dell’utilizzo della risorsa.

Di recente – spiega Riccotti – pare che si sia giunti a una risoluzione dell’inconveniente tramite un non meglio specificato ‘sistema di clorazione policentrico”. Sulla reale efficacia della “soluzione”, individuata da Iblea Acque e Comune, la consigliera di opposizione vuole vederci chiaro, chiedendo la copia dei referti delle analisi effettuate dall’Asp di Ragusa.

Vorrei verificare i risultati relativi ai campionamenti effettuati sia prima dell’installazione del sistema di clorazione che quelli svolti successivamente. Questo è fondamentale – termina Riccotti – per poter valutare l’idoneità̀ degli interventi attuati.

 

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