SCICLI – Interrogatori e accertamenti continui alla Tenenza di Scicli. I Carabinieri puntano a completare le indagini sugli altri soggetti ritenuti potenzialmente riconducibili al gruppo violento di tunisini che, nella tarda serata di ieri, in via Fiumillo, si è scagliato con ferocia contro due ragazzi stranieri, ospiti del centro di prima accoglienza “Namastè”. Le indagini vanno avanti senza sosta, dal momento in cui i militari dell’Arma sono intervenuti su segnalazione di alcuni giovani sciclitani, che hanno frenato l’ira dei violenti, evitando alle persone aggredite ferite ancora più gravi di quelle riportate.
Inizialmente sono stati due gli aggressori, armati di coltello, ad avvicinare con una scusa i ragazzi del “Namastè”. Dalla violenza verbale sono passati a quella fisica. All’aggressione avrebbero partecipato, successivamente, altri tunisini, arrivati dalle stradine circostanti, per supportare i connazionali, formando un gruppo di una decina di elementi.
Nella giornata di oggi i Carabinieri hanno controllato la posizione di altre persone che abitano nel centro storico per fermare i restanti componenti del gruppo ancora liberi nel territorio. La preoccupazione dei responsabili del centro “Namastè” è che possa esserci una ritorsione da parte degli aggressori. Tantissimi i messaggi di solidarietà e vicinanza indirizzati alla cooperativa “Filotea” che gestisce la struttura.
La riespolosione di violenza in pieno centro storico fa sprofondare i cittadini in una percezione di totale insicurezza, che genera forte inquietudine. A Scicli la richiesta di un concreto incremento dei controlli, specie nelle ore serali e notturne, si è fatta insistente, rimbombando in ogni angolo del territorio. Un contesto che ha necessariamente bisogno di un ritorno alla tranquillità, momentaneamente negata dal susseguirsi di episodi legati alla microcriminalità, con picchi di brutale violenza.
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