Scicli, partita la ricognizione dei pozzi

L’amministrazione Marino ha programmato una serie di interventi per ampliare le fonti di approvvigionamento di acqua potabile: “Così le crisi idriche saranno meno frequenti”

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SCICLI – Lo spauracchio delle crisi idriche a Scicli è sempre in agguato. Non si sa mai quando e dove colpiranno. Vista l’imprevedibilità della problematica e l’arrivo dell’estate, l’amministrazione Marino sta cercando di ampliare le fonti di approvvigionamento di acqua potabile, facendo una ricognizione dei pozzi da ripristinare e da attivare.

Attualmente sono in corso degli interventi su pozzo “Cannata”, situato in contrada Ritegno e fermo da circa un anno e mezzo. “Una volta riattivato – spiega il Sindaco – limiteremo sensibilmente il rischio di carenza idrica a Scicli e a Jungi. Nei giorni scorsi, è stata rimossa la vecchia pompa sommersa, con la relativa colonna di adduzione, ormai in disuso e arrugginita. Ieri, invece, il personale specializzato ha testato la portata del pozzo. Trattasi di un passaggio preliminare e necessario per l’installazione di una nuova elettropompa, prevista per la prossima settimana.

Grazie alla riattivazione di pozzo ‘Cannata’ – aggiunge Marino -, si avrà la messa in funzione del serbatoio idrico di contrada Gurgazzi che, nei fatti, dopo quello di San Matteo e del Rosario, sarà il terzo ‘polmone idrico’ di Scicli”.

Nella foto Mario Marino

Il Sindaco sta lavorando per raggiungere un altro obiettivo nei prossimi mesi. “Auspichiamo di portare a termine entro luglio – afferma – l’attivazione del pozzo ex Esa, sito in contrada Raspulla a Sampieri. A breve, subito dopo l’acquisizione delle aree in cui passeranno le tubature idriche, verranno appaltati i lavori di messa in opera della conduttura di addizione del pozzo, acquisito a titolo gratuito lo scorso anno, che consentirà di alimentare il serbatoio di Sampieri.

Con l’attivazione del pozzo ex Esa, prevediamo un incremento della portata di circa 17 litri al secondo. Ne beneficeranno Cava d’Aliga e il quartiere Jungi – termina Marino –, in considerazione del fatto che le colonne risultano collegate tra di loro”.

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