Sampieri, al PataPata primo assaggio d’estate

Torna ad esibirsi la band iblea “La casbah”, fenomeno unico e irripetibile della fine degli anni ’90

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SCICLI – Assaggio di quella che sarà l’estate 2024 del PataPata di Sampieri. In attesa della presentazione della stagione estiva, sabato 1 giugno, dalle ore 16, l’area live della struttura balneare sarà occupata dal gruppo musicale “La Casbah”. La band iblea torna sul palco per il venticinquennale del PataPata.

Quando tra i vicoli di Ibla non era ancora arrivato Montalbano, la Sicilia fuori dagli itinerari turistici aveva una colonna sonora, quella de “La Casbah”. È il 1996. Vincent Migliorisi (basso, chitarre, mandolino elettrico), Giambattista Rosso (voce e testi) e Stefano Meli “Tekbilek” (chitarre) decidono di intraprendere una ricerca musicale, fatta di commistioni sonore, studi linguistici, culturali, poetici che si svelano ben presto in tutto il loro fascino.

Più di 300 concerti in buona parte nel territorio nazionale: l’inaugurazione della prima pagoda della pace in Italia (1999), Campo de’ fiori a Roma nel 2000, per l’anniversario del rogo di Giordano Bruno, poi Genova per Amnesty con Trascendental, il Festival Nazionale dell’Accoglienza, Catanzarock con Giuliano Palma, due tour straordinari con più di duemila copie di dischi venduti. Arrivano così le esperienze e i concerti all’estero, come quella del Festival Dipartimentale della Musica in Francia, seguita dalla partecipazione nel 2001 al Rock ‘Oise, dove La Casbah apre la serata a Mr. Linton Kwesi Johnson.

Chi ha visto i loro concerti più di vent’anni fa – dicono i responsabili dell’intrattenimento musicale del PataPata – li ricorda ancora. Dopo una lunga pausa di silenzio fatta di mille progetti paralleli, carriere soliste e dei tour vari ed eventuali nel 2019, il progetto ‘La Casbah – Dub Fondation (musica elettronica e strumenti, live sul palco)’ le musiche si vestono di una nuova forma, tra clubbing e canzone, grazie anche alla presenza di ospiti e vecchi compagni di avventure”.

Al PataPata torniamo a casa – dice Vincent Migliorisi -, un locale a noi molto caro, senz’altro uno dei nostri palchi preferiti: cullati dal mare, con tanti sogni e speranze; qui tutto ebbe inizio 25 anni fa”.

 

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