Scicli: cimitero in abbandono. Quando la svolta?

Non c'è decoro, serve pulizia e manutenzione

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SCICLI – Luogo di preghiera, luogo di accoglienza, luogo “abitato” fisicamente dai corpi dei nostri defunti. Luogo che dovrebbe essere il fiore all’occhiello per una comunità; soprattutto perchè è la città dei morti, quei morti cari a tutti.

A Scicli, nel camposanto, che sembra un belvedere da dove si guarda la città, qualcosa non funziona. Chi entra, per una visita a parenti ed amici non più in vita, uscendo si porta dietro un’immagine di “oblio”. L’oblio dell’umano. Lì non c’è decoro, non c’è pulizia, non c’è manutenzione, se non fosse per quelle poche opere che non potevano essere più rimandate e che risalivano ad atti della precedente amministrazione.

Non c’è un benché minimo di attenzione verso il luogo sacro per eccellenza. Il nucleo storico è stato “sventrato”, è stato “violentato” nella sua doppia sacralità di sepolcri fini a se stessi e di architettura. Ciò solo per realizzare tre edifici a loculi che potevano essere “pensati” e costruiti in qualche altra parte del cimitero e realizzati in maniera meno invasiva, con tecniche di costruzione moderne.

Le erbacce, che crescono indiscriminate nelle aree a verde, ma anche nei viali, nelle scalinate e sui tetti del perimetro cimiteriale, sono rigogliose. I beverini, dove attingere l’acqua da dare a piante e fiori, quasi sempre intasati. Le aree danneggiate dal nubifragio del mese di febbraio scorso sventrate e senza un minimo di intervento di bonifica, almeno tampone.

Centinaia di salme, meglio dire alcune migliaia, attendono le assegnazioni definitive di sepolture. Le antiche scalinate sono a rischio, il piano seminterrato “grida” giustizia, dopo i frequenti distacchi di intonaco. Le scale per deporre i fiori nei loculi sono fatiscenti ed insufficienti per la grandezza del luogo.

A vedere questi disastri sono solo gli occhi dei visitatori? Si spera di no. Si abbia rispetto per un luogo che lo merita. Eccome! E forse anche per mantenere vivo, sempre più vivo, il culto della pietà cristiana proprio della comunità sciclitana.

 

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