Scicli, una lezione al cospetto della Fornace Penna

Gli architetti Salvo Di Maria e Fernanda Viola hanno spiegato a ragazzi e docenti il perché l’opera, classico esempio di archeologia industriale, è stata costruita proprio a Punta Pisciotto e il motivo per cui è stata abbandonata

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SCICLI – Nei giorni scorsi, su richiesta dell’Ufficio del Servizio Sociale per i Minorenni di Catania – sezione di Ragusa e durante l’espletamento del modulo “Ambiente e Cultura (progetto Ope Legis, educazione alla legalità, dipartimento Giustizia Minorile)”, due noti professionisti, gli architetti Salvo Di Maria e Fernanda Viola, hanno tenuto una lezione sulla storia e sugli eventi sociali della Fornace Penna di Punta Pisciotto a Sampieri.

Durante la spiegazione – ha commentato l’architetto Di Maria – si sono fermati ad ascoltare anche diversi turisti di passaggio, i quali, insieme ai ragazzi e docenti, hanno ascoltato, con grande interesse e curiosità, il perché lo stabilimento è stato costruito in questa località e il motivo del successivo abbandono“.

“Alla fine tante sono state le domande, a cui io e il collega Viola abbiamo risposto puntualmente, riguardanti la proprietà, il progettista Ignazio Emmolo e gli interventi delle associazioni locali, per il recupero e messa in sicurezza della Fornace Penna, realizzata nel 1912 e distrutta– conclude Di Maria – da un incendio nella notte del 26 gennaio 1924”.

 

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