Scicli, la celebrazione della festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate

Cerimoniale suddiviso in più momenti commemorativi: prima a Donnalucata e poi in piazza Municipio

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SCICLI – “Il 4 novembre, una data che deve unirci e renderci fieri di essere italiani”. Frase pronunciata a più riprese stamattina dal sindaco Mario Marino, in occasione delle celebrazioni della festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. La ricorrenza, come da programma, è stata celebrata in diversi momenti, tra Donnalucata e Scicli.

L’apertura del cerimoniale nella borgata marinara. Una corona d’alloro è stata posizionata dinnanzi al Monumento ai Caduti in Mare sul lungomare di via Marina.

Momento di raccoglimento anche al porticciolo, dove l’amministrazione comunale, le autorità militari, i rappresentanti del gruppo ANMI di Scicli e delle associazioni combattentistiche, insieme ad alcune scolaresche, hanno reso omaggio al nocchiero Francesco Nigito. A impartire la benedizione, durante le commemorazioni, don Pietro Zisa. “Abbiamo ricordato – ha ricordato Marino – i valorosi patrioti che hanno servito la Nazione per mare, molti dei quali provenivano dalla nostra Scicli”.

 

Seconda parte delle celebrazioni in via Francesco Mormina Penna. La santa messa, officiata da padre Nello Garofalo, nella chiesa di San Giovanni, ha preceduto una partecipata e sentita cerimonia commemorativa, culminata con la deposizione di una corona d’allora al Monumento ai Caduti di piazza Municipio.

In questa giornata di Unità Nazionale – ha detto il Sindaco – ricordiamo i nostri connazionali in uniforme che hanno servito la Nazione e si sono sacrificati per la Patria. Servire la Repubblica è un onore senza eguali, ancora di più quando lo si fa indossando un’uniforme”.

Oggi, specialmente nella grave situazione internazionale attuale, appare ancora più urgente ricordare e fare nostri quei valori di libertà e democrazia che i nostri Caduti, ai quali oggi rendiamo omaggio, hanno faticosamente conquistato, sacrificando la propria vita. Come cittadini abbiamo il dovere di onorare le donne e gli uomini delle Forze Armate. È grazie anche al loro servizio – conclude Marino – se noi oggi abbiamo la fortuna di vivere in un Paese libero e democratico.

 

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