Scicli e la Bandiera Blu, “Complicato senza mezzi (pulispiaggia) adeguati!”

Segnalando la presenza di rifiuti inerti su un ampio tratto di costa donnalucatese, il comitato Micenci ha un consiglio da dare all’amministrazione Marino

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SCICLI – Buoni propositi per il 2024. Nell’elenco dell’amministrazione Marino occupa un posto di rilievo l’ottenimento della Bandiera Blu. Scicli quest’anno cercherà di dare l’assalto all’ambito riconoscimento, da sempre inseguito.

Ottenere il vessillo non è scontato: occorre rispettare precisi e stringenti requisiti. E per soddisfarli diventa, quindi, fondamentale disporre pure di mezzi che siano altamente adeguati. Quelli a cui, ad esempio, si riferisce il comitato Micenci sono le macchine pulispiaggia provviste di vaglio, grazie alle quali è possibile evitare che rifiuti inerti si accumulino sugli arenili, come spesso succede lungo la costa donnalucatese.

Come ogni anno in questo periodo – spiega la portavoce del gruppo Laura Maccionigli agenti atmosferici, come il vento, riportano in superficie gli inerti abbandonati da decenni sulla spiaggia di Micenci e periodicamente interrati sotto le dune. Si tratta di diverse aree, la prima tra via Lido e il fosso di guardia, la seconda al Palo rosso e la terza tra Palo bianco e lo stabilimento balneare Aziz, per una superficie non superiore ai 7.000 mq”.

“Per la bonifica si può ricorrere – prosegue Maccioni – all’intervento di pulizia straordinaria, da effettuare entro il mese di marzo con rimozione dei rifiuti, mediante l’utilizzo di mezzi meccanici, previsto dal capitolato d’appalto”.

La portavoce del comitato suggerisce l’utilizzo di una “BeachTech 2000, come quella in uso in altri comuni costieri della provincia di Ragusa. È una macchina – commenta – che opera su sabbia asciutta fino a 30 cm di profondità e con una resa di 20.000 mq/h. Un intervento di qualche ora al massimo. Questa operazione si rende necessaria, dunque, nel momento in cui il comune di Scicli si candida alla Bandiera Blu”.

Infatti al punto 15 dei criteri internazionali obbligatori per ottenere il riconoscimento – aggiunge Maccioni – si prevede che la spiaggia sia pulita, un requisito che rientra fra quelli imperativi non derogabili. Oltre alla pulizia, però, i cordoni vanno protetti perché costituiscono, allo stesso tempo, una protezione per gli ambienti di retrospiaggia e un accumulo di sabbia, in grado di alimentare l’arenile e quindi di contrastare gli effetti dell’erosione“.

“Per questi motivi – conclude la rappresentante del comitato Micenci – l’eventuale pulizia della spiaggia di Ponente va eseguita a mano, senza abbattere le dune, al contrario di come fatto impropriamente quest’anno”.

 

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