Verde pubblico, “Abbattimenti inopportuni e indiscriminati!”

Legambiente Scicli “Kiafura” lancia un appello per garantire la presenza di alberi all'interno di spazi urbani

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SCICLI – Patrimonio verde in pericolo. Binocolo in mano, Legambiente Scicli “Kiafura” non perde d’occhio dalla sua torre di controllo ciò che accade intorno ad essa.

L’associazione ambientalista, stavolta, ha avvertito la necessità di lanciare un appello per tentare di porre un freno alle “frequenti segnalazioni ricevute e riguardanti abbattimenti di alberi – scrive – nei territori dei Comuni iblei. Scelte che appaiono, all’occhio del cittadino, come inopportune e indiscriminate”.

È la presidente del circolo locale del Cigno verde, Alessia Gambuzza, a ricordare come piante e arbusti “svolgano un ruolo cruciale nel contrastare i cambiamenti climatici, grazie a diversi processi e funzioni che contribuiscono a ridurre l’impatto dei gas serra e migliorare le condizioni ambientali.

In tal senso, Gambuzza tira in ballo la legge 10/2013 in riferimento ai Comuni sopra i 15.000 abitanti: “Prevede un catasto degli alberi; si fa riferimento anche alla piantumazione di un nuovo albero per ogni bambino nato o adottato; infine viene chiesto agli amministratori di produrre un bilancio del verde a fine mandato (numero di alberi piantumati ed abbattuti, consistenza e stato delle aree verdi, etc.)”.

Nella foto Alessia Gambuzza

Per Legambiente preservare il patrimonio verde urbano in Sicilia richiede un impegno collettivo e una gestione oculata da parte degli Enti locali. “Ad eccezione di Ragusa, la quale si è dotata di un regolamento per la gestione di aree giardinate – aggiunge Gambuzza -, non risulta che gli altri Comuni iblei abbiano fatto ad oggi altrettanto”.

Legambiente “Kiafura” Scicli si augura che il bilancio arboreo dei Comuni sia sempre in positivo. Affinché questo accada, la presidente Gambuzza propone delle linee direttrici specifiche da seguire: “Occorre procedere a piantumazioni ragionate, con essenze di caratteristiche tali da garantire i servizi ecosistemici richiesti al verde urbano, mettere in opera i contratti di gestione per la durata necessaria all’attecchimento, favorire la presa in cura dei cittadini attivi, limitando al minimo gli espianti e ricorrendo ad essi solo per casi ampiamente motivati da esperti, fare eseguire, infine – termina il comunicato -, interventi cesori indispensabili, con tecniche e utensili appropriati”.

 

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