Jungi, “Disinteresse verso la scuola primaria ‘Don Milani’”

Denunciate condizioni di pesante degrado nell’area esterna del plesso scolastico. Segnalato anche un problema alle grondaie dell’edificio. Il Consiglio d’istituto sollecita un intervento dell’amministrazione Marino

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SCICLI – Statico il contesto con una tendenza al peggioramento. Alla scuola primaria “Don Milani” del Villaggio Jungi hanno atteso abbastanza, senza vedere risvolti positivi. Il Consiglio di Istituto decide di richiamare l’attenzione dell’amministrazione Marino, criticata per il “disinteresse” mostrato verso l’edificio scolastico e gli spazi limitrofi ad esso.

Sul prospetto del plesso scolastico alcune grondaie aspettano di essere riparate. “Si sono staccate da mesi e, nonostante la segnalazione da parte della preside Carmela Paolino – esordisce il Consiglio d’istituto -, non sono ancora state riparate”.

La situazione più critica si registra all’esterno della scuola, dove il degrado spadroneggia. “I marciapiedi – si legge nella segnalazione – sono invasi da erbacce, rifiuti e deiezioni canine, con la presenza di topi e blatte lungo il confine tra il campo sportivo e via Ferraris. Bambini e genitori sono costretti a camminare sulla strada, esposti al traffico e al pericolo. La dirigente scolastica ha dichiarato di aver sempre ricevuto disponibilità e collaborazione da parte dell’amministrazione comunale, ma i tempi di intervento continuano ad essere troppo lunghi rispetto alla gravità della situazione”.

Il Consiglio d’Istituto, rappresentando le famiglie e il personale scolastico, chiede al Comune un intervento risolutivo e concreto nel più breve tempo possibile. La lista delle cose da fare (in fretta) comprende la riparazione delle grondaie, garantendo una pulizia regolare delle stesse, un’azione di scerbatura e raccolta rifiuti nelle aree esterne e un intervento di disinfestazione.

Ci auguriamo – termina Monica Occhini, presidente del Consiglio d’Istituto – che palazzo di città raccolga questo appello e agisca con tempestività. La sicurezza dei nostri figli e la dignità degli ambienti scolastici non possono essere ancora rinviate“.

 

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