Criminalità e ordine pubblico a Scicli, Marino: “Ora parlo io”

“Ci sono due tipi di derive pericolose allo stesso tempo: quello dei gesti e quello delle parole”. È l’incipit del testo del Sindaco dato agli organi di informazione

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SCICLI – Le critiche lanciategli addosso dalle opposizioni, a proposito di risse e accoltellamenti, lo inducono a rompere il silenzio. Il sindaco Mario Marino respinge al mittente l’accusa di non guadare in faccia il problema criminalità e ordine pubblico.

Non resto immobile rispetto ai problemi che riguardano la mia comunità. Soprattutto se hanno a che fare con la sicurezza dei miei cittadini”. Così si è espresso stamattina il primo cittadino a SVN, rispondendo all’attacco ricevuto dal Partito Democratico sulla questione sicurezza urbana. E nel tardo pomeriggio, da palazzo di città, il Sindaco fa uscire una nota in cui spiega che l’ordine e la sicurezza è un punto fermo della sua azione amministrativa.

Ci sono due tipi di derive pericolose allo stesso tempo: quello dei gesti e quello delle parole”. È l’incipit del testo dato agli organi di informazione. “I recenti fatti di cronaca che hanno interessato il territorio di Scicli, con il coinvolgimento anche di giovanissimi in episodi di violenza – spiega Marino -, rappresentano una potenziale deriva rispetto a cui l’amministrazione comunale ha posto in essere una serie di presidi e di tutele, grazie alla costante collaborazione con la Prefettura, la Questura e le Forze dell’Ordine tutte.

Nella foto Mario Marino

Ho chiesto e ottenuto – prosegue il Sindaco – Comitati per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, con specifico riferimento ai problemi di Scicli, che si sono tenuti e hanno determinato servizi e dispositivi di prevenzione e controllo, alcuni dei quali molto visibili in queste settimane”. L’intervento del capo dell’amministrazione comunale suona, soprattutto, come una risposta politica a chi gli ha puntato l’indice contro, il PD.

Il sindaco Marino aggiunge: “I posti di blocco, le perquisizioni domiciliari, l’uso di unità cinofile e le denunce per spaccio di droga, le attività infoinvestigative, alcune delle quali in corso, e condotte con moderne tecniche di reperimento delle prove, sono la prova tangibile che lo Stato, nelle sue manifestazioni istituzionali, non ha sottovalutatoper un solo attimo, l’evolversi di alcune dinamiche sociali nella nostra comunità”. 

Alla deriva dei gesti tuttavia si affianca a volte la deriva delle parole, vieppiù oggi che i social media danno a tutti libertà di esternazione. Rispetto all’uso violento, sguaiato delle parole, irrispettose delle Istituzioni, ciascuno si assumerà le proprie responsabilità nelle sedi deputatedando prova di se e delle proprie qualità davanti alla comunità, che osserva e trae le proprie serene valutazioni”.

 

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