SCICLI – Calcolo fulminio, un dono naturale. Tonino Trovato conosce, ancor prima di guardare sul display lo scatto venuto fuori, l’esatto istante in cui una scena raggiunge l’equazione perfetta di luce ed espressività. Il suo singolare stile fotografico, spontaneo e intrigante, apprezzato da tantissime persone, inizia a girare per la Sicilia.
Fino al 27 ottobre i lavori del fotografo sciclitano si trovano al complesso culturale “Le Ciminiere” a Catania, che ospita la diciassettesima edizione del “Med Photo Fest”, il festival internazionale dedicato all’arte fotografica, promosso dall’associazione culturale Aps Mediterraneum, sotto la direzione artistica di Vittorio Graziano, patrocinato, tra tutti, da Regione Siciliana, Comune di Catania, Università di Catania e Città Metropolitana di Catania. Il tema generale che ispira quest’anno la mostra è “Storie di Donne”. Seguendo questa direttrice, Trovato ha deciso di proporre alcuni suoi lavori in una raccolta dal titolo “La ricerca della Grande Bellezza”. La curatela dell’esposizione è affidata a Sonia Loren, nota artista visiva internazionale, di origine brasiliana, che riserva al fotografo di Scicli una dettagliata scheda di presentazione. Loren ne elogia le peculiarità.
“Quando ho ricevuto l’invito di Tonino Trovato a curare la mostra fotografica del ‘Med Photo Fest 2025’ – racconta -, ho pensato, con un misto di gioia e riflessione: cosa scrivere del lavoro di un fotografo di un’altra cultura, che non conosco personalmente, in quanto vive dall’altra parte dell’oceano? Sono seguiti mesi di scambi di messaggi e una ‘quasi urgenza’ da parte di Tonino di mostrare una grande quantità di foto. Ed ecco che, tra le pietre bianche, lo stile barocco della piccola e bella Scicli e il mare siciliano, incontriamo lo sguardo di un fotografo che parla con la luce. Nella sua ricerca intima e poetica di una ‘grande bellezza’, ci conduce per le strade della città, attraverso i volti delle donne che la abitano. Tonino è un osservatore vorace. Attraversa la città e contempla il paesaggio, attento, osservando chi passa e i luoghi che incrociano il suo cammino”.
Il fotografo sciclitano proporrà 25 immagini in bianco e nero di donne (madri, figlie, nonne, ragazze). “Scatti – spiega Loren – che non si limitano a catturare la figura femminile. In queste foto appaiono frammenti di una bellezza che può passare inosservata a molti, offuscata dall’abitudine, dalla fretta o dagli stessi occhi degli uomini, che smettono di contemplarla come si contempla un dipinto rinascimentale, con riverenza. Ed è così che Tonino le vede e le cattura con la sua macchina fotografica e con il suo sguardo curioso. Nelle fotografie, la figura della madre occupa un posto speciale. Tre immagini a lei dedicate attraversano la mostra come un filo d’oro invisibile: sono ritratti di affetto, ma anche di profonda ammirazione. Nel ritrarre sua madre, Tonino tocca le radici della sua propria sensibilità artistica, rivelando la donna come origine, specchio e orizzonte. Propone così una sottile inversione: la donna, spesso ridotta a oggetto dello sguardo, diventa qui soggetto di bellezza, custode del tempo e dello spazio”.
Loren si sofferma sulla tecnica usata da Trovato che si caratterizzata per una prospettiva peculiare: fotografa dal basso verso l’alto. “Così facendo eleva le sue figure, conferendo loro un’aria di monumentalità. Le donne di Tonino non sono muse intoccabili, ma presenze forti e reali, immerse nella quotidianità di una città antica, con i suoi misteri che raccontano storie. La fotografia, per lui, è territorio di libertà ed espressione”.
“Questa mostra è, soprattutto, un atto d’amore: per la donna, per la città, per la luce e per la vita. Un invito a osservare, con altri occhi, la ‘grande bellezza’, che continua a rifiorire nei dettagli. E Tonino sogna tutto quello che sente, che vede e che cattura. E da lui siamo catturati”, conclude Sonia Loren.
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