Alla Cgil di Scicli partito un laboratorio sulla lingua italiana

Il segretario generale provinciale del sindacato, Peppe Scifo: “Rivolgiamo ai migranti un percorso di rafforzamento linguistico per una formazione su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e per il superamento dell’esame della patente di guida”

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SCICLI – Un laboratorio rivolto ai migranti per rafforzare l’apprendimento della lingua italiana. È quello avviato ieri nei locali della Camera del Lavoro di Scicli, al fine di promuovere l’autonomia socio-economica e l’integrazione lavorativa nel contesto territoriale dei titolari di protezione internazionale; obiettivi che, peraltro, si prefigge il progetto Shubh, in cui è compresa l’iniziativa.

Il programma è finanziato dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI) ed è realizzato dal capofila Inca-Cgil, affiancato dai partner Arci, Auser e Sunia.

La conoscenza della lingua – afferma il segretario generale della Cgil di Ragusa, Peppe Sciforappresenta uno dei principali presupposti per conseguire diritti di cittadinanza”.

Dentro questo percorso di rafforzamento linguistico – prosegue Scifo – forniremo anche gli elementi per una formazione su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, dove spesso la mancata comprensione dell’italiano determina una maggiore esposizione ai rischi e ai pericoli durante l’attività lavorativa”.

Le lezioni, che dureranno fino al 4 novembre prossimo, mirano a facilitare pure l’apprendimento dei concetti base e del lessico tecnico per il superamento dell’esame della patente di guida.

Ancora una volta – commenta la responsabile del progetto Shubh Ragusa, Anita Giavatto -, siamo impegnati nei processi di inclusione attiva, partendo dalla possibilità di guidare un mezzo. Il conseguimento della patente rappresenta, infatti, un elemento fondamentale per una maggiore autonomia, per raggiungere i luoghi di lavoro e anche di svago, senza dover necessariamente rivolgersi a terzi”.

Lo scoglio principale però è di tipo linguistico, il lessico tecnico dei quiz talvolta non è di semplice comprensione. Per questo abbiamo pensato di incentrare le lezioni del laboratorio – conclude Giavatto – al rafforzamento della lingua italiana per il superamento dell’esame teorico”.

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