Riqualificazione urbanistica a Donnalucata: Legambiente, PD e M5S accendono i riflettori

Viene chiesto agli amministratori comunali di essere paladini del ‘cemento zero’

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SCICLI – Il circolo Kiafura di Legmbiente Scicli, PD e M5S sentinelle di Donnalucata dove, secondo il presidente regionale di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna, è stata presentata “una incredibile richiesta di lottizzazione per circa 1500 abitanti”.

L’intervento è stato approfondito a Scicli dal locale circolo Kiafura di Legambiente di cui è presidente Alessia Gambuzza.

“Genera forti preoccupazioni la lettura di un documento pubblicato all’albo pretorio del Comune di Scicli, relativo alla costruzione di un complesso edilizio di circa 370 unità abitative in tre edifici a tre piani”, dice Gambuzza.

Zanna e Gambuzza hanno diffuso un comunicato stampa congiunto. “Nell’area di via Argo-via Patrasso di Donnalucata -si legge- si prevede l’insediamento di circa 1500 abitanti, pari al 50% della popolazione attualmente residente. Questo, nonostante, il Piano regolatore Portoghesi prevedesse un incremento di solo 1000 (mille) unità nell’intero territorio comunale”.

Nella foto Alessia Gambuzza

Zanna e Gambuzza aggiungono: “Come si legge nella relazione della Commissione Tecnica Specialistica VIA VAS il documento inviato dal Comune di Scicli è carente di relazioni e pareri fondamentali”.

“Citiamo fra questi -proseguono- le relazioni geologica e quella idrogeologica, e questo nonostante le particolari criticità presentate dall’area sulla quale dovrebbe sorgere una costruzione così impegnativa”.

“La Commissione VIA VAS inoltre fa notare -dichiarano Zanna e Gambuzza- la mancanza di una valutazione, da parte del Comune di Scicli ‘della capacità di carico indotto dall’insediamento alla rete fognante, alla rete idrica e alla rete stradale'”.

“Colpisce, ed è per noi del tutto incomprensibile, -sottolineano i due rappresentanti di Legambiente- il riferimento, nel documento inviato dal Comune di Scicli, ad aree di pregio naturalistico situate a circa 240 km da Donnalucata, mentre non si citano la Zona Speciale Conservazione (ZSC) e il Sito di Interesse Comunitario (SIC) ubicati presso il fiume Irminio e dunque a breve distanza”.

“Sull’area insistono anche le stringenti prescrizioni del Piano Paesaggistico, che non paiono essere state prese in debita considerazione. Che cosa ha fatto cambiare tanto radicalmente opinione alla Giunta Comunale, che il 23 dicembre 2019 votava ‘Stop al consumo del territorio … puntare al NO di nuove aree edificabili…’? Quali rischi ambientali stanno correndo il territorio e la comunità di Scicli?“.

La Commissione VIA VAS, infine, è stata informata che a ridosso dell’area di “lottizzazione” esiste il pozzo comunale Dammusi che fornisce l’acqua potabile all’intera frazione di Donnalucata e a parte degli abitanti di Sampieri?”, chiudono Gianfranco Zanna e Alessia Gambuzza.

Il Partito democratico, in una nota, pone una serie di interrogativi di natura politica all’amministrazione comunale per comprendere qual è la posizione di chi ha l’attuale responsabilità di guidare la città.

“Perché se la proposta di variante al PRG è stata avviata nel gennaio 2019 sin’ora non se ne sapeva niente? Esiste un provvedimento amministrativo (di Sindaco, assessore o giunta) che esprime una valutazione politica sull’atto? E se non esiste è possibile conoscere qual è la posizione politica della maggioranza politica su questo è su altri tipi di piani di sviluppo che attengono al nostro territorio? Come si svolgono i controlli all’interno del Comune di Scicli?”.

Nella foto il segretario del Pd Scicli Omar Falla

“In occasione di un’altra variante citata dalla stessa Amministrazione -prosegue il Pd- abbiamo rilevato che una deliberazione di rinvio del Consiglio comunale è diventata deliberazione di approvazione dell’atto”.

Il Partito Democratico -conclude la nota- ritiene che le attività edilizie che hanno impatti sul territorio debbano essere sostenibili e coerenti con lo sviluppo della nostra area. Riteniamo inoltre che quando hanno questo impatto, le istituzioni tutte ne debbano essere investite in maniera integrale, trasparente e puntuale!”.

“Quale pianificazione territoriale per la città?”. Lo chiede il movimento Cinque stelle in una sua nota.

“Checché ne dica l’amministrazione comunale quando parla di “zone bianche” addossando a chi l’ha preceduta la responsabilità di una inazione a tutela del territorio è in parte vera ma questo non giustifica in pieno quanto sta accadendo”, esordisce così il M5S.

Nella foto la consigliera comunale del M5s Concetta Morana

“Ci spiace constatare, come sempre, che l’amministrazione Giannone –aggiunge il M5S sembri ‘cadere dal pero’ quando, sia in aula che nella competente commissione, l’argomento è stato più volte affrontato e più volte è stato richiesto di visionare e valutare nella loro totalità la questione dei vincoli quinquennali ormai decaduti”.

“Vogliamo altresì specificare -si legge nel documento- che non tutti i vincoli quinquennali decadono perchè fra questi vi sono vincoli conformativi legati alla tutela di un territorio fragile e fortemente minacciato da dissesti idrogeologici e geomorfologici a cui non si può porre deroga alcuna. L’amministrazione Giannone questo lo sa?”.

“La cosa che sconvolge –prosegue il M5S– è la leggerezza con cui queste procedure vengono spesso istruite. La lottizzazione di Donnalucata di cui si parla in questi giorni, ha preso il via nel gennaio 2019, in piena amministrazione Giannone così come le altre che sono già state approvate. Visto il forte impatto ambientale di questa lottizzazione, sarà necessario che la stessa venga sottoposta alla procedura VAS (valutazione ambientale strategica)”.

“Il CTS (comitato tecnico specialistico regionale) ha contestualmente rilevato la superficialità del Rapporto ambientale e della Relazione tecnica prodotte che trascurano molti particolari fra cui la presenza della fonte idropotabile denominata “Dammusi” al servizio dell’erogazione idrica della fascia costiera sciclitana”.

“Chiediamo all’amministrazione Giannone –riporta la nota pentastellata- di non voltare la faccia ma di affrontare con serietà e coerenza la questione. Si porti all’attenzione del civico consesso l’intero blocco di varianti e si decida tutti insieme quale sviluppo e quale pianificazione si vuole per il territorio”.

“Ci vuole coraggio, il coraggio delle azioni che, ad oggi, la politica di chi amministra non ha mostrato ma si è uniformata a quella che l’ha preceduta. Se è vero che l’amministrazione Giannone è quella del “cemento zero” e di “zero consumo di suolo” -conclude il M5S- lo dimostri ora perché “se non ora quando?”.

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