Scicli, “Come stare al fianco delle donne? Lo si faccia concretamente con il Bilancio di genere”

La proposta lanciata dalla Consigliera comunale, nonché coordinatrice provinciale di Italia Viva, Marianna Buscema

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SCICLI – Otto marzo 2021, “Come stare concretamente al fianco delle donne?”. Un’idea ce l’ha la Consigliera comunale di Scicli, nonché coordinatrice provinciale di Italia Viva, Marianna Buscema. Da lei arriva una proposta nel giorno della Festa della Donna con cui invita i Comuni iblei a creare un Bilancio di genere.

La pandemia da Covid-19 –spiega Buscema- ha determinato l’acuirsi di tanti problemi affrontati parzialmente o non affrontati, tra cui la disoccupazione femminile, la povertà educativa, il disinteresse per l’infanzia, la mancata conciliazione famiglia lavoro”.

Ma non solo. La pandemia –aggiunge la coordinatrice provinciale di Italia Viva- avrà ricadute specifiche sulle donne ‘per il semplice fatto di essere donne’, come spiega l’Onu, ovvero l’ambito economico e occupazionale, la salute, il lavoro di cura non retribuito, la violenza di genere e i contesti di fragilità, conflitto o altre emergenze”.

Buscema, chiarisce che, per questo motivo, “è importante che tutti i Comuni, assumano e promuovano l’assunzione del Bilancio di genere come strumento di pianificazione e misurazione dell’impatto di genere nelle politiche di programmazione e che, quando sarà possibile, si propongano di utilizzare le risorse del Recovery Fund anche per favorire la formazione e l’occupabilità femminile, contrastando il Gender pay gap, potenziando la rete dei servizi alle persone e promuovendo forme innovative di smart working e lavoro agile”.

Nella foto Marianna Buscema

Insomma, il Bilancio di genere –prosegue l’esponente di Italia Viva- dovrà essere assunto come elemento di contrasto delle discriminazioni di genere, acuite dalla crisi Covid-19 in tutti gli atti di indirizzo da produrre”.

Tra i percorsi proponibili –afferma Buscema– quelli attraverso cui gli enti locali potranno monitorare, in collaborazione con la consigliera di parità, organizzazioni sindacali, direzioni del lavoro e tutti i soggetti coinvolti, le discriminazioni e le molestie sul lavoro.

Si potranno individuare anche –continua- agevolazioni e premialità per le aziende che praticano le pari opportunità nella propria organizzazione e promuovono l’inserimento lavorativo di donne in carico a percorsi assistiti di uscita dalla violenza.

E, ancora, incentivare azioni di contrasto alla povertà estrema –conclude Buscema-attraverso progetti di reinserimento lavorativo per le donne in estremo disagio sociale”.

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