“Il verde pubblico a Scicli rischia di sparire, il Comune perché non l’ha difeso?”

La questione viene sollevata dal gruppo promotore locale Cento Passi preoccupato da una sentenza del Tar di Catania del primo marzo 2021

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SCICLI – Le aree verdi della città sono in pericolo? Secondo il gruppo promotore Cento Passi Scicli rischierebbero addirittura di sparire, dopo la “sentenza del Tar di Catania del primo marzo 2021 che può determinare la cementificazione e la scomparsa” delle suddette zone.

In tutto questo CPS individua come principale colpevole il Comune in quanto “non si è costituito in Tribunale e non si è difeso –riporta una nota- come avrebbe potuto e, anzi, dovuto fare.

Viene descritto come “un fatto grave” dal gruppo promotore Cento Passi Scicli, affermando di esserne venuto a conoscenza “leggendo il verbale della seduta della Giunta, del 9 aprile pubblicato sull’albo pretorio” con cuil’amministrazione dà mandato all’avvocato comunale non già di contrastare la devastante sentenza, resa l’1 marzo dal Tribunale amministrativo di Catania, ma soltanto per cercare di ottenere una proroga dei termini!”.

Ed è qui che nasce la preoccupazione di CPS perché “superati questi termini, un ulteriore Commissario ad acta arriverà in città e, questa volta, -si legge- per sancire l’inaccettabile scomparsa di aree destinate a verde pubblico dal Piano Regolatore attualmente in vigore”.

Cento Passi Scicli ripercorre tutta la vicenda che, a suo dire, metterebbe a rischio gli spazi verdi.

Nel mese di luglio 2020 una società immobiliare ‘proprietaria di uno stacco di terreno sito nel centro urbano di Scicli’ –spiega CPS- inoltrava istanza al Comune per cambio di destinazione urbanistica e, non avendo avuto risposta, nel settembre dello stesso anno presentava ricorso al Tribunale Amministrativo. Nella recente citata sentenza del 2021 si legge della ‘illegittimità del silenzio mantenuto dall’ente’. Lo stesso Tribunale conferma, nella stessa sentenza, l’atteggiamento elusivo del Comune”.

L’indice del gruppo promotore Cento Passi resta puntato sull’Ente locale, accusato di essere “silenzioso ed elusivo” quando invece “avrebbe potuto e, anzi, dovuto depositare nelle mani dei Giudici le due sentenze intervenute a difesa delle aree a verde del Piano Regolatore Comunale di Scicli, emesse in occasione di un caso analogo. Una è del 2018 (Tribunale amministrativo di Catania) e l’altra, del 2019, conferma la prima (Consiglio di Giustizia Amministrativa, 30 settembre 2019)”.

In queste sentenze ambedue i Tribunali Amministrativi (Primo grado e CGA) affermano senza ombra di dubbio –dichiara CPS- che, poiché le specifiche norme di attuazione del Piano Regolatore di Scicli consentono gli investimenti dei privati nelle aree a verde pubblico, tutti i vincoli di tipo ‘F’ del Piano Regolatore di Scicli (come quello che ricade sull’area interessata dal ricorso del 2020) sono definiti di tipo ‘conformativo’ e non decadono insieme al Piano Regolatore (che come si sa decade dopo 5 anni). Ragione per la quale non può essere richiesta la riqualificazione urbanistica delle aree interessate”.

Cento Passi Scicli chiede al Comune di Scicli se “queste due sentenze che tutelano le aree verdi sono ben note” e vuole spiegazioni “perché non le abbia depositate nel giudizio promosso dalla società immobiliare”.

Il gruppo promotore CPS lo trova un comportamento “inspiegabile”. A causa di ciò “la sentenza dell’1 marzo –viene sottolineato nel documento- dà ragione alla società privata e questo è accaduto perché nessuno ha provveduto, da parte del Comune di Scicli, a fare conoscere ai Giudici della causa promossa dall’immobiliare le due importantissime sentenze del 2018 e del 2019”.

La sezione del Tar di Catania nella sentenza del 2021 conclude stabilendo l’obbligo del Consiglio comunale di Scicli –afferma CPS- a provvedere entro 150 giorni alla riqualificazione urbanistica, in caso contrario verrà inviato un commissario ad acta, l’ennesimo Commissario dall’inizio della gestione Giannone, con compenso ovviamente a carico della comunità sciclitana, sulle spalle della quale Comunità il Tribunale ha già caricato le spese del processo”.

Le domande poste da Cento Passi e indirizzate all’Amministrazione comunale non sono finite.Perché il Comune di Scicli, che dispone di un proprio ufficio legale, e dunque a costo zero, non si è costituito in Tribunale nei tempi e nei termini di Legge, tanto che adesso non può più ricorrere in appello? Perché non ha depositato in corso di causa di primo grado le sentenze del TAR e del Consiglio di Giustizia Amministrativa, sentenze che avrebbero definitivamente difeso le zone verdi della Città e chiuso la vicenda a favore del Comune stesso?”.

E ancora: “A chi può giovare il comportamento elusivo dell’Amministrazione volto a fare diventare cementificabili le aree a verde pubblico attrezzato? Se tutto questo fosse stato, invece, frutto di un errore, di una svista, di una negligenza, perché l’amministrazione non convoca il Consiglio comunale d’urgenza per rimediare tutti insieme, maggioranza e opposizione, a quanto è successo?”.

CPS dà un’ultima stoccata. “In seguito all’incomprensibile comportamento di questa amministrazione e a dispetto delle roboanti dichiarazioni di ‘consumo di suolo zero’, il territorio di Scicli –conclude- è lasciato completamente senza difese e le aree a verde pubblico del centro urbano rischiano di scomparire per sempre sotto il cemento delle costruzioni”.

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