Manifestazione per la pace, “Gli organizzatori mi hanno impedito di esprimere la mia opinione”

Lo sfogo di Giuseppe Implatini, presidente del comitato “Cambiare Scicli”

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SCICLI – Grande partecipazione sabato sera in piazza Municipio al sit-in per la pace in Ucraina, organizzato dalle associazioni del “Patto di Solidarietà Diffusa”, in collaborazione con il Comune di Scicli.

In tanti hanno manifestato contro la guerra, esprimendo vicinanza e solidarietà al popolo ucraino. Davanti al portone principale di palazzo di città ci sono stati diversi interventi di condanna del conflitto in corso e testimonianze toccanti.

Giuseppe Implatini, presidente del comitato “Cambiare Scicli”, dice la sua riguardo la manifestazione.

Come cittadino, consapevole che la pace costituisce la salvezza per l’intera umanità – scrive Implatini – avevo chiesto di intervenire, ma gli organizzatori della manifestazione mi hanno impedito di parlare in perfetto stile comunista”.

Peraltro era presente il Sindaco di Scicli, con la fascia tricolore, il quale non ha sentito il dovere di intervenire per evitare questo sopruso. Questo dimostra – continua il presidente di CS – che a in città c’è un problema di democrazia. La sinistra è rimasta fondamentalmente comunista e impedisce di parlare a coloro i quali hanno idee diverse dalle loro”.

Evidentemente hanno paura della verità perché vogliono nascondere che lo Stato aggressore è la Russia di Putin. Cercano quindi di evitare interventi che possono mettere in luce tale realtà”, ha affermato Implatini che aggiunge: “In fondo parteggiano per la Russia di Putin che rappresenta sempre la prosecuzione della folle ideologia comunista”.

Nella foto Giuseppe Implatini

Liberiamo Scicli dalla sinistra comunista in modo che ogni cittadino – si legge ancora nel comunicato – possa esprimere liberamente le proprie opinioni in ogni occasione”.

“Le prossime elezioni amministrative – dice Implatini – saranno il banco di prova per condannare uomini, partiti e movimenti che si ispirano ad ideologie antidemocratiche che non rispettano il diritto di ogni cittadino di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione, così come stabilito dall’art. 21 della Costituzione”.

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